Che la tristezza non mi spinga verso il mare.
Coste di L’Avana, aperte
nei giorni d’inverno del millenovecentonovanta,
che la tristezza non mi obblighi a essere altro.
Guastate immagini di un tempo:
la pelle di mela delle ragazzine in un’auto azzurra
e l’occhio ironico dei figli di Occidente
il loro sguardo postmoderno nella memoria delle isole.
Coste di L’Avana, disposte al viaggio
nelle notti più fredde di gennaio,
che la tristezza non mi porti a morire sulla spiaggia.
Che la tristezza non mi spinga verso il mare.
Edel Morales
a cura di Salvatore Ritrovato e Anna Bucarelli
L'ULISSE, n. 9 (www.lietocolle.it/ulisse)
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martes, 6 de noviembre de 2007
LA LIBERTÀ È INFINITA
Sotto il duro affiche
che dà senso a quest’ore,
contemplo il viso dei ballerini.
Mani distinte si muovono nell’aria.
Si muove una voce,
ragazze appiccicate di sudore
e le chitarre che una stella
avvicina per la sua luce.
Sedotti dall’allucinazione
giriamo liberamente,
senza paura, senz’altra volontà che sopravvivere,
così giriamo,
tutti belli nel crepuscolo della città.
Passa la mia Laura portando il ritmo sulle labbra.
Passa Fernando con un tocco di rock sulle bottiglie.
Passa il mare, azzurro e grigio chiarissimo.
Bianche monete che la libertà denuda.
Contemplo il viso dei ballerini
e l’effimero bagliore delle cose più pure.
Com’è difficile per il mio occhio umano
guardare in faccia questa unica luce.
Però continuano dentro a brillare i suoi scintillii.
Edel Morales
a cura di Salvatore Ritrovato e Anna Bucarelli
L'ULISSE, n. 9 (www.lietocolle.it/ulisse)
che dà senso a quest’ore,
contemplo il viso dei ballerini.
Mani distinte si muovono nell’aria.
Si muove una voce,
ragazze appiccicate di sudore
e le chitarre che una stella
avvicina per la sua luce.
Sedotti dall’allucinazione
giriamo liberamente,
senza paura, senz’altra volontà che sopravvivere,
così giriamo,
tutti belli nel crepuscolo della città.
Passa la mia Laura portando il ritmo sulle labbra.
Passa Fernando con un tocco di rock sulle bottiglie.
Passa il mare, azzurro e grigio chiarissimo.
Bianche monete che la libertà denuda.
Contemplo il viso dei ballerini
e l’effimero bagliore delle cose più pure.
Com’è difficile per il mio occhio umano
guardare in faccia questa unica luce.
Però continuano dentro a brillare i suoi scintillii.
Edel Morales
a cura di Salvatore Ritrovato e Anna Bucarelli
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CALLE G. 1982
Una notte dividevamo mandorle in Calle G.
Erano passate le dodici, e tu e quella gonna di fiori bianchi
parevano l’eternità.
Io mi fermai un momento a contemplare la luce
e il passaggio di auto per L’Avana il 1982.
Tutto sembrava così sincero.
il vecchio mare benedetto di fronte alla statua di Calixto García.
il tuo viso avanzava nella penombra dei pini.
Il golpe con cui la mia mano cercava nella rossa intimità della mandorla
tutto sembrava tanto sincero.
Come la vita dell’acqua che scorre tra i dadi.
Non doveva venirne niente.
Non ci aspettavamo niente.
Io mi trovai un momento a contemplare la luce
e il passaggio delle auto per L’Avana del 1982.
Tu, e quella gonna di fiori bianchi,
parevano l’eternità.
Edel Morales
a cura di Salvatore Ritrovato e Anna Bucarelli
L'ULISSE, n. 9 (www.lietocolle.it/ulisse)
Erano passate le dodici, e tu e quella gonna di fiori bianchi
parevano l’eternità.
Io mi fermai un momento a contemplare la luce
e il passaggio di auto per L’Avana il 1982.
Tutto sembrava così sincero.
il vecchio mare benedetto di fronte alla statua di Calixto García.
il tuo viso avanzava nella penombra dei pini.
Il golpe con cui la mia mano cercava nella rossa intimità della mandorla
tutto sembrava tanto sincero.
Come la vita dell’acqua che scorre tra i dadi.
Non doveva venirne niente.
Non ci aspettavamo niente.
Io mi trovai un momento a contemplare la luce
e il passaggio delle auto per L’Avana del 1982.
Tu, e quella gonna di fiori bianchi,
parevano l’eternità.
Edel Morales
a cura di Salvatore Ritrovato e Anna Bucarelli
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sábado, 3 de noviembre de 2007
VEDENDO LE AUTO PASSARE VERSO OCCIDENTE
Nelle piccole città del centro di Cuba
le vie, di solito chiassose e dolci,
restano vuote nei mesi d’inverno.
Io l’ho vissuta questa faticosa quiete.
Gli studenti se ne sono andati a scoprire il mondo
e una pace, una strana e lunga assenza,
arriva fino alle pareti e penetra all’interno delle case.
I club, le case della cultura, i campi sportivi,
somigliano a un set, accuratamente preparato,
che aspetta nel ritorno degli attori per continuare le riprese.
Nelle piccole città del centro di Cuba
tutto è assenza e attesa nei mesi d’inverno.
Io l’ho vissuta questa faticosa quiete.
Notti di febbraio all’angolo vuoto di Libertad y Paseo,
dove vedi le auto passare verso Occidente.
Come chi vede una ragazza di pelle bianca candida e capelli neri
passare contenta a un altro uomo.
Edel Morales
a cura di Salvatore Ritrovato e Anna Bucarelli
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le vie, di solito chiassose e dolci,
restano vuote nei mesi d’inverno.
Io l’ho vissuta questa faticosa quiete.
Gli studenti se ne sono andati a scoprire il mondo
e una pace, una strana e lunga assenza,
arriva fino alle pareti e penetra all’interno delle case.
I club, le case della cultura, i campi sportivi,
somigliano a un set, accuratamente preparato,
che aspetta nel ritorno degli attori per continuare le riprese.
Nelle piccole città del centro di Cuba
tutto è assenza e attesa nei mesi d’inverno.
Io l’ho vissuta questa faticosa quiete.
Notti di febbraio all’angolo vuoto di Libertad y Paseo,
dove vedi le auto passare verso Occidente.
Come chi vede una ragazza di pelle bianca candida e capelli neri
passare contenta a un altro uomo.
Edel Morales
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